PEGASO
IL PROGETTO PEGASO
Descrizione e configurazione del velivolo
Il progetto Pegaso nasce dall’idea di sviluppare un velivolo a decollo e atterraggio verticale senza le complicazioni meccaniche e di pilotaggio di un elicottero convenzionale.
VAIM ha quindi pensato che la soluzione giusta fosse quella di utilizzare un multi-rotore, grazie anche all’esistenza di motori elettrici molto leggeri ed estremamente potenti.
L’idea è quella di realizzare un velivolo con architettura simile ad un drone ma con la capacità di portare due persone a bordo, con una buona autonomia, ad una velocità di circa 100 km/h. Il progetto nella sua configurazione iniziale avrà un peso massimo al decollo di 600 kg per rimanere nell’ambito della categoria LSA (Light Sport Aircraft) senza la necessità di una vera e propria certificazione, obiettivo che sarà invece perseguito in futuro per entrare nel mercato dell’Aviazione Generale.
Configurazioni prodotto
Per il Pegaso sono state valutate varie configurazioni, il target finale è naturalmente quello di realizzare un velivolo tutto elettrico a zero emissioni e bassa impronta acustica.
La tecnologia delle batterie attuali, pur adottando le più avanzate, non consente un’autonomia superiore ai 30 minuti, sufficienti per alcuni tipi di applicazioni ma di poco interesse per un uso turistico amatoriale, nonché di mobilità urbana.
VAIM ha perciò deciso di sviluppare una famiglia di velivoli multi-rotore per rispondere alle diverse esigenze del mercato per differenti tipi di missione:
- ePegaso completamente elettrico per missioni brevi con o senza pilota a bordo
- iPegaso ibrido con autonomia di 3 ore, 2 persone a bordo
- dPegaso grosso drone a pilotaggio remoto per trasporto carichi
Struttura Pegaso
La struttura di Pegaso è stata concepita in maniera tale da poter essere facilmente adattata all’evolversi della tecnologia delle batterie, che con una densità di energia più elevata consentiranno maggiore autonomia ma l’obiettivo finale è l’adozione delle celle combustibile ad idrogeno, quando queste saranno disponibili. Insomma un progetto ed un velivolo che saranno in continua evoluzione con l’obiettivo di disporre di una macchina assolutamente innovativa, sicura, facile da pilotare e rispettosa dell’ambiente.
- La struttura reticolare ad H del traliccio porta-rotori e quella della cabina sono costituite da tubi in carbonio con opportuni elementi di giunzione. Una tecnologia altamente innovativa che offre una grande resistenza strutturale con un peso molto contenuto
- La cabina è di ampie dimensioni per ospitare due persone e presenta grandi finestrature per consentire anche compiti di ricerca e sorveglianza
- La sicurezza è naturalmente un fattore di primaria importanza ed in tal senso per la versione con pilota a bordo si è optato per una soluzione a dodici eliche montate su sei supporti e contro-rotanti.
- L’avaria di uno o anche due motori è gestita in automatico dal sofisticato sistema di autopilota che compensa con gli altri motori la diminuzione di spinta propulsiva e lo sbilanciamento dei momenti angolari
L’autopilota merita un discorso più approfondito, è basato su un sistema già sviluppato per grossi droni e per velivoli pilotati a propulsione elettrica. E’ a tripla ridondanza ed ogni sistema ha propri accelerometri e giroscopi a stato solido sui tre assi per mantenere l’assetto, nonché magnetometri, GPS e sensori di altezza e di distanza per controllare la navigazione.
E’ incorporata una funzione di arbiter che compara i segnali dei tre sistemi per verificarne la coerenza e selezionare quello a cui affidare l’autorità di controllo. L’autopilota si interfaccia con ciascuna delle 12 centraline dei motori elettrici al fine di garantire stabilità di assetto e controllo del volo.
- Il pilota agirà tramite due joystick, come nel caso di un drone, per determinare direzione, velocità e quota. I parametri di volo provenienti dai sensori dell’autopilota saranno naturalmente mostrati su un flat display. Tutti i parametri del sistema elettrico di potenza saranno mostrati su un altro schermo.
- Tale sistema di controllo permette di passare facilmente anche a un pilotaggio remoto, se fosse necessario, come per esempio al primo volo da solista, in cui l’istruttore può assumere il controllo in caso di necessità oppure ad un impiego come vero drone
In conclusione, un velivolo versatile, sicuro, semplice da pilotare e più economico di un elicottero.